L’infertilità maschile è un problema diffuso che interessa circa il 7% degli uomini in età riproduttiva. Alla base di questa condizione possono esserci cause molteplici, sia di origine genetica che acquisita. La principale patologie che può compromettere la fertilità maschile è il varicocele, ossia la dilatazione anomala delle vene dello scroto.
La relazione tra varicocele e ridotta fertilità è stata a lungo studiata dalla comunità scientifica. Oggi sappiamo che questa condizione venosa può indurre importanti alterazioni a carico dell’apparato riproduttivo maschile, pregiudicandone la funzionalità. Tuttavia, una diagnosi precoce e un trattamento mirato possono migliorare le chance riproduttive degli uomini con varicocele.
Comprendere a fondo il legame tra varicocele e infertilità è dunque essenziale per ottimizzare la gestione clinica di questi pazienti. Solo approfondendo i meccanismi fisiopatologici alla base di questa relazione è possibile offrire trattamenti realmente efficaci e preservare la fertilità maschile. Il varicocele rimane una delle principali cause acquisite di infertilità nell’uomo: varicocele e infertilità sono ancora oggi temi cruciali in ambito andrologico.
Varicocele e infertilità: una delle prime cause
Il varicocele è una delle principali cause di infertilità maschile, interessando circa il 40-50% degli uomini con problemi di fertilità e sino al 80% degli uomini con infertilità “secondaria”. Si tratta di una dilatazione patologica delle vene del plesso pampiniforme, responsabile di importanti alterazioni fisiopatologiche a carico dell’apparato riproduttivo maschile.
Numerosi studi clinici hanno dimostrato una chiara associazione tra varicocele e fertilità maschile ridotta. La presenza di varicocele, soprattutto di grado elevato, determina tipiche alterazioni seminali quali oligospermia, astenospermia, teratozoospermia e aumento degli spermatozoi con frammentazione del DNA. I meccanismi fisiopatologici alla base dell’infertilità da varicocele sono molteplici e tra loro correlati.
Innanzitutto, la dilatazione varicosa causa un aumento localizzato della temperatura testicolare. L’ipertermia testicolare altera la spermatogenesi poiché le cellule germinali necessitano di una temperatura di 34-35°C per una corretta e regolare divisione cellulare. L’aumento termico è responsabile di un danno testicolare progressivo con ridotta produzione spermatica e maggiore incidenza di alterazioni morfologiche degli spermatozoi.
Inoltre, nel varicocele si riscontra una condizione di ipossia cronica dovuta al rallentato flusso venoso e al ristagno di sangue. La carenza di ossigeno induce stress ossidativo, con produzione di radicali liberi in grado di danneggiare il DNA spermatico. Ne conseguono frammentazione del DNA e aumento di spermatozoi morfologicamente anomali.
Anche le alterazioni ormonali tipiche del varicocele, in particolare l’ipogonadismo, contribuiscono al danno testicolare e alla ridotta fertilità. Il trattamento del varicocele, sia chirurgico che radiologico, è in grado di migliorare la qualità seminale e di ripristinare la fertilità in una buona percentuale di pazienti.
Varicocele e infertilità maschile: Il trattamento per migliorare
Il varicocele è quindi una condizione patologica che comporta una dilatazione anomala delle vene del plesso pampiniforme ed è associato ad alterazioni della spermatogenesi e ridotta fertilità maschile. Il trattamento del varicocele ha l’obiettivo di migliorare la qualità seminale e di ripristinare la fertilità compromessa da questa patologia venosa.
Le tecniche chirurgiche come la varicocelectomia subinguinale microscopica sono più efficaci nel trattamento del varicocele. Questa procedura prevede la legatura e la sezione delle vene spermatiche dilatate al livello del canale inguinale. Diversi trial clinici randomizzati hanno dimostrato un significativo miglioramento dei parametri seminali dopo varicocelectomia nella quasi totalità dei pazienti affetti da varicocele ed infertilità.
Al contrario di tutte le altre tecniche presenti, la legatura microchirurgica con il microscopio offre un tasso di recidiva (che ritorni il varicocele) e di complicanze pari al 1% e rappresenta, di fatto, la miglior tecnica chirurgica presente. Per contro, la varicocelectomia microchirurgica con microscopio richiede competenze e conoscenze in ambito della microchirurgia da parte dell’Andrologo o Urologo e sono realmente pochi i chirurghi in grado di avere esperienza e dimestichezza con la microchirurgia.
Il trattamento precoce del varicocele nei giovani è fondamentale per prevenire il peggioramento della condizione e preservare la fertilità futura. Presso il Centro Andrologico Italiano sono impiegate le più moderne tecniche di diagnosi e terapia del varicocele, al fine di migliorare i parametri seminali e ripristinare la capacità riproduttiva.