Sindrome di Peyronie intervento chirurgico
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La sindrome di Peyronie una condizione che interessa i corpi cavernosi del pene e che si caratterizza per la formazione di un tessuto fibroso-cicatriziale in corrispondenza degli stessi. Ciò determina una deformità visibile del pene in erezione e può essere associata ad un’alterazione della funzione erettile disfunzione erettile). Oggi esistono diverse opzioni di trattamento chirurgico in grado di risolvere in maniera definitiva questa problematica. Tuttavia, data la delicatezza degli interventi e l’esperienza necessaria nella gestione di casi tanto rari e complessi, risulta fondamentale affidarsi a un centro andrologico italiano altamente specializzato, ove operano chirurghi di comprovata abilità come il Dottor Marco Cosentino, il quale vanta una pluriennale esperienza sia in Italia che all’estero con ottimi risultati.
Sindrome di Peyronie intervento chirurgico: i diversi tipi di intervento
Esistono diverse tipologie di intervento chirurgico per la correzione della sindrome di Peyronie e del conseguente pene curvo. La scelta della tecnica dipende dalla gravità della curvatura, dai sintomi riferiti dal paziente e da altri fattori.
Tra le procedure più utilizzate vi è l’intervento di Nesbit, che prevede la rimozione di una piccola porzione di tessuto dei corpi cavernosi dalla parte opposta alla presenza della curvatura al fine di raddrizzare il pene. Tuttavia, tale tecnica comporta un accorciamento dell’organo più accentuato rispetto a tecniche più moderne (quali la “16 Dots Technique”) ed un aumento del rischio di disfunzione erettile.
Esistono tecniche più complesse e con un maggior rischio e gravità di complicanze chirurgiche quali la Corporoplastica con Patch con incisione della placca ed “apertura” dei corpi cavernosi. Con questa tecnica il chirurgo dapprima incide in corrispondenza della zona di massima curvatura stirando la parte più curva del pene ed applicando posteriormente un tessuto per coprire/ricostruire la porzione di pene danneggiata chirurgicamente. Tale procedimento, che viene riservato a curvature definite “severe” cioè superiori ai 60 gradi, è associato ad un alto tasso di disfunzione erettile severa ed accompagnato spesso da un impianto di protesi di pene.
Nei casi di sindrome di Peyronie intervento chirurgico più gravi, è possibile ricorrere all’impianto di una protesi peniena, disponibile in diverse tipologie. Alcune prevedono il gonfiaggio per mezzo di liquidi, altre l’impiego di materiali semirigidi, che impediscono la curvatura del pene. La scelta della tecnica più indicata dipende principalmente dal grado di curvatura, dalla situazione locale e agli altri problemi legati alla patologia di base. Gli interventi meno invasivi permettono generalmente una dimissione rapida, diversamente da quelli complessi che necessitano di un ricovero di almeno una notte.
Raddrizzamento malattia di Peyronie cura: Complicanze dell’intervento chirurgico
Gli interventi chirurgici per la correzione della sindrome di Peyronie intervento chirurgico e della malattia di La Peyronie cura possono comportare alcune complicanze che variano in funzione della tecnica utilizzata e della severità della condizione trattata.
Nel caso di curvature lievi o moderate, per le quali viene eseguita una plicatura interna del pene, le complicanze sono generalmente di modesta entità ed è possibile la risoluzione tramite semplici antinfiammatori, ghiaccio locale ed un bendaggio iniziale. Tra le complicanze più comuni rientrano l’infiammazione dell’organo, la formazione di ematomi e un dolore in erezione residuale (solo il primo periodo); molto raramente si riscontra un’infezione. Diverso è il quadro quando l’incurvazione è severa e richiede una corporoplastica complessa. In aggiunta ad un’infiammazione locale ed ematoma, possono insorgere effetti indesiderati legati al tipo di materiale impiegato o complicanze infettive che necessitano di una terapia antibiotica. Nei pazienti diabetici e con problematiche vascolari questi rischi possono essere aumentati.
Una problematica comune a molte tecniche, seppur in misura minore con le moderne plicature, è la riduzione della lunghezza del pene a seguito dell’intervento.
Da non sottovalutare, infine, il rischio di alterazioni della funzionalità erettile in relazione all’entità dell’operazione eseguita.
Come raddrizzare il pene: Costi e indicazioni all’intervento
I costi di un intervento chirurgico per la correzione di una sindrome di Peyronie intervento chirurgico variano in relazione a diversi fattori. In primo luogo, influisce notevolmente la tecnica scelta, che può prevedere l’impiego di protesi peniene o ricostruzioni con diversi materiali di sintesi. Anche la struttura in cui viene eseguito il procedimento influisce sui costi già che ogni clinica ha un tariffario proprio.
Generalmente, i costi oscillano tra un minimo di 7.000 ad un massimo di 25.000€ per approcci maggiormente complessi con protesi.
È sempre consigliabile confrontarsi con il proprio andrologo Milano di riferimento e richiedere più preventivi, al fine di valutare nel dettaglio l’entità della spesa in relazione al caso specifico.
Non è peraltro detto che la malattia di Peyronie richieda obbligatoriamente un trattamento chirurgico, in molti pazienti non determina sintomatologie invalidanti o può regredire col tempo. La decisione di intervenire chirurgicamente dipende da una ponderata valutazione rischi-benefici ad opera del medico. Alternative all’operazione sono varie e con percentuali di esito variabili, con specifiche indicazioni, controindicazioni e benefici.
Dr. Marco Cosentino
Trattamenti Andrologici e Urologici
Opero da anni come andrologo e urologo specializzato. L’esperienza, la ricerca e gli studi internazionali che ho condotto mi permettono trattare moltissimi problemi, disfunzioni o malattie di natura andrologica e urologica. Lavoro con l’obiettivo di far recuperare una vita intima e sessuale soddisfacente ad ogni mio paziente.