La sterilizzazione maschile, conosciuta anche come vasectomia, è un intervento di chirurgia minore che consiste nella recisione e legatura dei dotti deferenti, in modo da impedire il passaggio degli spermatozoi e quindi la fecondazione. Si tratta di una procedura ambulatoriale effettuata in anestesia locale, con una tecnica mininvasiva che prevede una o due piccole incisioni nello scroto. L’intervento viene eseguito da un andrologo esperto e dura 15-30 minuti.

La vasectomia è considerata generalmente sicura, con un tasso di complicazioni molto basso sia a breve che a lungo termine. Tuttavia, possono manifestarsi alcuni effetti collaterali, per lo più lievi e transitori. Nell’immediato post-operatorio i problemi più frequenti sono dolore, gonfiore ed ematomi locali, controllabili con antinfiammatori e ghiaccio. Anche lievi sanguinamenti dai punti di incisione rientrano nella norma.

A distanza di settimane o mesi dall’intervento, le complicanze segnalate, ma rare, includono infezioni delle vie urinarie, infiammazioni croniche, granulomi e dolore testicolare persistente. Il rischio di questi eventi è inferiore all’1%. Per un quadro approfondito degli effetti collaterali, è consigliabile rivolgersi al proprio andrologo di fiducia, che saprà valutare rischi e benefici dell’intervento nel singolo paziente, fornendo tutte le informazioni necessarie per una scelta consapevole.

Sterilizzazione maschile: Effetti collaterali a breve termine

La sterilizzazione maschile, conosciuta come vasectomia, è un intervento chirurgico minore che comporta pochi effetti collaterali a breve termine. Si tratta di un’operazione ambulatoriale, eseguita in anestesia locale, che prevede la recisione e legatura dei dotti deferenti per impedire il passaggio degli spermatozoi.

Tra gli effetti collaterali più comuni nelle prime settimane dopo l’intervento troviamo:

  1. Dolore e gonfiore locale nella zona genitale, dovuti all’incisione chirurgica. Si tratta di un dolore sordo e fastidioso, facilmente controllabile con antidolorifici comuni come paracetamolo o ibuprofene. Anche l’applicazione di ghiaccio locale può aiutare a ridurre il gonfiore. Questi sintomi di solito scompaiono nel giro di 2-3 giorni dopo l’intervento.
  2. Possibili sanguinamenti ed ematomi nel sito chirurgico, cioè la formazione di lividi e raccolte di sangue nei punti di incisione. Sono effetti collaterali frequenti ma generalmente di lieve entità, che non richiedono interventi specifici e si risolvono spontaneamente nell’arco di 1-2 settimane.
  3. Infezioni delle vie urinarie si verificano nel 5-10% dei pazienti sottoposti a vasectomia. Sono causate dalla procedura chirurgica e dalla eventuale manipolazione delle vie urinarie. Si manifestano con sintomi come bruciore alla minzione, urine maleodoranti e febbre. Sono curabili con una terapia antibiotica mirata di 1-2 settimane.
  4. Infiammazione dei canali deferenti con possibile formazione di granulomi, cioè noduli infiammatori benigni. È una complicanza che si verifica nel 5% dei casi circa, nella maggior parte asintomatica e che non necessita di trattamento.
  5. Ematospermia, ovvero presenza di piccole quantità di sangue nello sperma per alcune settimane dopo l’intervento. È un effetto collaterale frequente ma del tutto transitorio e senza conseguenze.

Nel complesso la vasectomia è considerata una procedura sicura, con una rapida ripresa post-operatoria. Gli effetti collaterali a breve termine sono gestibili e di norma destinati a risolversi spontaneamente in tempi relativamente brevi.

Sterilizzazione uomo: Possibili effetti collaterali a lungo termine

La sterilizzazione maschile, è un intervento considerato generalmente sicuro, tuttavia sono stati segnalati alcuni possibili effetti collaterali a lungo termine:

Nel complesso, rivolgendosi a un Centro Andrologico Italiano specializzato è possibile essere sottoposti a vasectomia con effetti collaterali a lungo termine rari e generalmente gestibili. È consigliabile però un’attenta valutazione dei rischi con il proprio medico prima dell’intervento.