Sono molti i pazienti che si chiedono ancora oggi se la vasectomia è reversibile. Una domanda non banale una risposta non scontata. Prima sottoporsi a questo tipo di intervento è bene conoscerne tutte le conseguenze e rivolgersi sempre a un andrologo competente, professionale e specializzato.
La vasectomia è reversibile?
La vasectomia è un intervento chirurgico che comporta la legatura e il taglio dei dotti deferenti, ovvero i condotti che trasportano gli spermatozoi dai testicoli alle vescicole seminali (le sacche che contengono seme con spermatozoi.
Questa procedura è eseguita in anestesia locale e prevede una unica piccola apertura nella parte centrale dello scroto (circa 1 cm) per accedere ai dotti deferenti. Una volta isolati, questi vengono tagliati, viene asportata una piccola sezione e occluse alle due estremità. In questo modo si impedisce agli spermatozoi di raggiungere le vescicole seminali determinando infertilità nel soggetto maschile, ma non immediatamente. E’ necessario ricambiare il volume contenuto nelle sacche (eiaculando) per eliminare gli spermatozoi “immagazzinati” in esse.
La vasectomia è considerata un metodo contraccettivo sicuro ed efficace, con un tasso di fallimento inferiore all0 0.002%. Tra i vantaggi vi è l’assenza di effetti collaterali significativi e la rapida ripresa dopo l’intervento, con un breve periodo di convalescenza. Tuttavia, richiede alcuni accorgimenti post-operatori ed è bene considerarla irreversibile, sebbene tecnicamente sia possibile t ricanalizzare i deferenti in qualsiasi momento.
Prima di sottoporsi a vasectomia è necessaria una attenta valutazione andrologica e informazioni dettagliate su rischi e benefici. Un consulto con uno specialista consente di guidare il paziente verso una scelta consapevole sulla base delle sue specifiche condizioni e aspettative.
Si tratta dunque di un metodo contraccettivo definitivo per l’uomo, in quanto impedisce il passaggio degli spermatozoi e quindi la fecondazione.
Tuttavia, in alcuni casi, è possibile effettuare un intervento di ripristino della pervietà dei condotti, denominato vasovasostomia. La vasectomia è reversibile attraverso questa procedura chirurgica, che consiste nel ricongiungere i monconi dei dotti deferenti precedentemente interrotti. La percentuale di pazienti che ritorna sui propri passi è decisamente esigua, mentre il motivo principale per il quale un paziente decide di ricanalizzare i deferenti è il cambio di partner a favore di una più giovane con la quale si desidera prole.
Il tasso di successo della vasovasostomia è variabile e dipende da diversi fattori, come l’esperienza dell’operatore. In media, le percentuali di successo vanno oltre il 90%.
È bene accedere alla vasectomia considerando il procedimento come una scelta irreversibile, sebbene sia tecnicamente reversibile e con altissime percentuali di esito. La decisione di sottoporsi all’intervento dovrebbe essere presa solo quando si è certi di non volere più figli.
Vasectomia reversibile e crioconservazione dello sperma prima dell’operazione
La vasectomia, come spiegato in precedenza, è un intervento chirurgico che interrompe i condotti deferenti impedendo così il passaggio degli spermatozoi. Sebbene sia tecnicamente possibile eseguire un intervento di ricanalizzazione (vasovasostomia), questo non garantisce una completa reversibilità della sterilità.
Prima di sottoporsi a vasectomia, volendo, può essere utile considerare la criopreservazione del proprio sperma in un qualsiasi centro. La crioconservazione consiste nel congelamento dello sperma a temperatura di -196°C, in modo da preservarne la vitalità a lungo termine.
In caso di ripensamento dopo la vasectomia, lo sperma precedentemente congelato può essere scongelato e utilizzato per concepire attraverso tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Dunque, per chi sta valutando una vasectomia ma non esclude a priori un futuro concepimento, la crioconservazione dello sperma rappresenta una soluzione per preservare la fertilità.