Oggi la disfunzione erettile è una condizione diffusa che affligge molti uomini. Con l’aumento dell’età media della popolazione generale, l’incidenza della disfunzione erettile è destinata ad aumentare Si stima che in Italia ne soffrano circa 3 milioni di individui sopra i 40 anni, con un’incidenza crescente al crescere dell’età arrivando sino al 50-75% dopo i 70 anni.
Nonostante ciò, pochi sanno che è possibile rimediare a questo disturbo tramite l’impianto di una protesi peniena tricomponente. Tale dispositivo, inserito da un esperto andrologo tramite intervento minimamente invasivo, permette di ripristinare una normale funzione erettile, restituendo all’uomo una soddisfacente vita sessuale.
Protesi peniena tricomponente: caratteristiche
La protesi peniena tricomponente è un dispositivo medico impiantabile utilizzato per il trattamento della disfunzione erettile. Si tratta di una tipologia di protesi peniena che presenta tre componenti principali:
- Un cilindro che è inserito all’interno del corpo cavernoso del pene (se ne inseriscono 2, uno per ogni corpo cavernoso). Questo cilindro è realizzato in materiale che si espande attraverso “il pompaggio” di soluzione fisiologica al suo interno, sostituendo il tessuto erettile del pene ed inducendo, così, l’erezione.
- Una pompa posizionata nello scroto del paziente. Il paziente può attivare questa pompa manualmente, comprimendola, per trasferire il fluido presente nel serbatoio all’interno del cilindro, così da favorire il rigonfiamento del pene. La pompa è anche dotata, al di sopra della sfera che consente il pompaggio, di un unico pulsante che, premuto, induce la detumescenza svuotando progressivamente i cilindri ed afflosciando il pene.
- Un serbatoio che è impiantato a livello addominale o inguinale. Questo serbatoio contiene un fluido sterile costituito da una soluzione salina fisiologica. Tale fluido è poi trasferito nel cilindro attraverso dei tubicini, permettendo così di gonfiare il cilindro e ottenere l’erezione. Il serbatoio può essere posizionato in una tasca creata appositamente sotto i muscoli addominali oppure sotto i muscoli inguinali (in determinati casi).
L’intervento chirurgico per l’impianto della protesi peniena tricomponente richiede particolare abilità ed esperienza da parte del chirurgo uro-andrologo. L’intervento è eseguito in anestesia spinale o generale o locale con sedazione (ho realizzato i primi due casi in Europa, Asia ed America in anestesia locale + sedazione) e prevede un’incisione a livello scrotale o alla base del pene attraverso cui vengono inseriti i cilindri nel corpi cavernosi e la pompa nello scroto. In un secondo momento si colloca il serbatoio addominale.
Dopo l’intervento, è previsto un periodo di convalescenza di 4-6 settimane, durante il quale la protesi di pene è tenuta sgonfia/semi attivata. Trascorse circa 3 settimane, il paziente può iniziare a prendere dimestichezza con la pompa cercando di identificare i vari componenti e provando ad attivarla. L’attività sessuale può riprendersi solo dopo consulta medica e valutazione della ferita chirurgica. Dipendendo dal lavoro esercitato, dopo pochi giorni/una settimana potrebbe riprendersi l’attività lavorativa. La protesi peniena tricomponente consente di ripristinare una ottima funzione erettile ed una ottima attività sessuale.
Protesi peniena idraulica tricomponente funzionamento
Utilizzata per il trattamento disfunzione erettile, la protesi peniena tricomponente presenta un funzionamento basato su un meccanismo idraulico che permette al paziente di controllare l’erezione.
Come accennato, questa protesi è costituita da tre componenti principali: i cilindri che sono inseriti all’interno dei corpi cavernosi del pene, una pompa collocata nello scroto e un serbatoio posizionato nella regione addominale.
Per ottenere l’erezione, il paziente deve attivare manualmente la pompa nello scroto, comprimendola ripetutamente. Questa azione fa sì che il liquido contenuto nel serbatoio venga trasferito attraverso dei tubicini all’interno dei cilindri presenti nel pene. Il riempimento del cilindro causa l’espansione e l’irrigidimento di quest’ultimo, determinando così l’erezione.
Per far ritornare il pene allo stato flaccido, il paziente deve azionare nuovamente la pompa dello scroto (premendo sul pulsante della disattivazione), che questa volta provvede a far defluire il liquido dal cilindro verso il serbatoio. Il cilindro si sgonfia e il pene ritorna flaccido.
Questo meccanismo idraulico consente quindi al paziente di controllare il passaggio del liquido dal serbatoio al cilindro e viceversa, permettendogli di ottenere o interrompere l’erezione a proprio piacimento. La protesi peniena tricomponente permette così di ripristinare una normale funzione erettile nei pazienti con disfunzione erettile.
Protesi peniena idraulica tricomponente: Impatto sulla durata del rapporto sessuale
L’impianto di una protesi peniena tricomponente negli uomini con disfunzione erettile ha un impatto decisamente positivo sulla durata dei rapporti sessuali. Infatti, la protesi consente di ottenere un’erezione rigida e duratura, permettendo rapporti sessuali completi e soddisfacenti: il paziente manterrà il pene rigido una volta che ha eiaculato sino a piacimento della coppia. Per afflosciare l’organo occorrerà disattivare la protesi che si mantiene rigida sino ad allora.La protesi non presenta limiti di utilizzo ed ha una garanzia del fabbricante di ben 10 anni per ogni malfunzionamento meccanico! Il modello anteriore aveva una vita media di oltre 20 anni quindi il modello attuale è destinato a vivere di più.