Il pene curvo (o malattia di Peyronie) è una condizione comune tra gli uomini, caratterizzata dalla crescita asimmetrica dei corpi cavernosi del pene. La chirurgia per correggere il pene curvo è diventata sempre più richiesta. Le opzioni di trattamento variano da terapie farmacologiche a interventi chirurgici, decisi dall’urologo o dall’andrologo in base alla localizzazione della placca fibrotica, ai sintomi del paziente e alla risposta a eventuali trattamenti precedenti.

Formazione del tessuto fibroso-cicatriziale

La condizione del pene curvo si manifesta con una placca fibrotica nei corpi cavernosi, i quali sono responsabili del flusso sanguigno che causa l’erezione. La presenza di tessuto cicatriziale impedisce il corretto flusso sanguigno, provocando erezioni dolorose, incomplete o impossibili da mantenere. Questa malattia può svilupparsi improvvisamente o gradualmente, causando dolore iniziale e retrazione del tessuto. Quando la curvatura supera i 30 gradi, può portare a gravi problemi funzionali (durante l’attività sessuale).

Corporoplastica “semplice” secondo Nesbit o secondo Yachia

Uno dei principali interventi chirurgici è l’operazione di Nesbit, ideata nel 1965. Questo intervento prevede un’incisione circolare sotto il prepuzio per esporre i corpi cavernosi e la placca fibrotica. La procedura comporta la rimozione di una porzione di tunica albuginea dal lato più lungo del pene per equilibrare la lunghezza dei due lati. Questo intervento riduce significativamente la lunghezza del pene (circa 1 cm ogni 10-15 gradi di curvatura, ciò ha portato negli anni allo sviluppo di tecniche alternative. richiedere un ricovero con degenza di 3-4 giorni, un’anestesia generale ed un catetere vescicale.

Corporoplastica “semplice” tecnica “16 Dots” 

Tra tutte le tecniche per ricostruire i genitali, questa è la più recente descritta da uno dei padri dell’andrologia moderna (non 60 anni fa). Non comporta incisioni, asportazioni di porzioni del pene (della tunica albuginea), non riduce le dimensioni del pene come una tecnica classica (Nesbit o Yachia) e consiste nell’applicazione di punti di sutura particolari secondo uno schema ben preciso. Non viene praticata da molti perché tecnicamente più complessa e richiede mani esperte. Il Dottor Consenting realizza la seguente tecnica ambulatorialmente ed in anestesia locale senza necessità di catetere vescicale o di degenza notturna nella struttura. In Italia il Dottor Consenting è l’unico a realizzarla ed a realizzarla in anestesia locale senza degenza o catetere vescicale.

Corporoplastica complessa con o senza Patch

La corporopalstica con patch è un’operazione complessa riservata ai casi di curvatura severa. Questa tecnica prevede un’incisione in corrispondenza della placca fibrosa, lo stiramento del pene che recupera parte dei centimetri persi e l’inserimento di una “patch” (che è un materiale di diversa natura) per ripristinare la continuità nel pene. Sebbene efficace e valida, questa procedura è decisamente molto complessa potendo presentare vari tipi di complicanze e richiede mani esperte.

Impianto di una protesi peniena

L’impianto di una protesi peniena è un’opzione meno invasiva e comunemente praticata.

Esistono due tipi di protesi:

Mentre la protesi idraulica richiede un’anestesia generale nella maggior parte dei casi, le protesi malleabili richiedono solo anestesia locale. L’impianto di una protesi permette al paziente di gestire meglio la condizione del pene curvo che è associata, nel 56% dei casi, a disfunzione erettile.

La chirurgia per il pene curvo è una decisione importante che richiede una valutazione approfondita da parte dello specialista. Le opzioni di trattamento variano per invasività e efficacia, e la scelta del metodo più appropriato dipende dalle specifiche condizioni del paziente, dalla situazione clinica e dalla risposta ai trattamenti precedenti.

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