L’eiaculazione astenica rappresenta una condizione poco diffusa ma che non deve essere sottovalutata, in quanto può ripercuotersi negativamente sulla sfera sessuale dell’individuo che ne è affetto. Sebbene si tratti di una disfunzione piuttosto rara, è bene non ignorare i sintomi correlati quali la lenta fuoriuscita del liquido seminale o la riduzione del piacere. Tali manifestazioni cliniche devono essere attentamente valutate da personale sanitario specializzato.
L’approccio del medico urologo risulta fondamentale per diagnosticare con esattezza le cause sottostanti, che possono andare dalle patologie infiammatorie croniche alle conseguenze di lesioni a carico dell’apparato genitale. Soltanto dopo un’anamnesi approfondita e gli esami diagnostici specifici, il dottore potrà stabilire il trattamento più adeguato al singolo paziente, che va dalla terapia farmacologica a quella chirurgica o riabilitativa.
Pertanto, in presenza dei sintomi riconducibili ad un’eiaculazione astenica, è consigliabile non esitare a rivolgersi prontamente alle cure di un medico.
Eiaculazione astenica: cos’è
L’eiaculazione astenica rappresenta una particolare disfunzione eiaculatoria caratterizzata dall’emissione lenta del liquido seminale. In questa condizione patologica, denominata propriamente come “eiaculazione astenica“, manca la classica spinta eiaculatoria che causa l’espulsione dello sperma attraverso il pene con il tipico “getto”. Di conseguenza, il seme fuoriesce molto lentamente a gocce per alcuni minuti dopo la fine del rapporto sessuale.
Come riportato in studi specifici, l’eiaculazione astenica è una forma piuttosto rara di disturbo eiaculatorio che tuttavia incide in maniera significativa sul benessere psicofisico di numerosi uomini, sia in età giovanile che in quella adulta. Questa disfunzione può presentarsi in forma transitoria in alcune specifiche condizioni, ad esempio in presenza di particolari malattie sessualmente trasmissibili. Le forme persistenti sono invece causate da lesioni spinali o da danni a livello neurogeno e miogeno del pavimento pelvico.
Nell’eiaculazione astenica, il liquido seminale fuoriesce molto lentamente, talvolta a distanza di diversi minuti dopo la fine del rapporto. Questo fenomeno può condurre in alcuni soggetti ad una riduzione del piacere sessuale, fino a determinare forme di anorgasmia. Inoltre, situazioni prolungate di questo tipo risultano in gravi ripercussioni psichiche che evolvono in disfunzioni erettili di natura psicogena.
Il presente disturbo presenta cause e fattori di rischio differenti a seconda che si manifesti in forma transitoria o persistente. Tra le forme transitorie, si annoverano patologie come la stenosi uretrale, il tumore alla prostata, l’ipertrofia prostatica benigna (IPB), le prostatiti e le uretriti. Nelle forme croniche, la causa risiede prevalentemente nella perdita di tono dei tessuti del pavimento pelvico dovuta all’età.
Eiaculazione astenica cause
Esistono diverse condizioni patologiche e fattori di rischio che possono contribuire all’insorgenza dell’eiaculazione astenica. Questa particolare disfunzione eiaculatoria, caratterizzata dalla lenta emissione del liquido seminale, può avere cause di natura organica oppure legate all’età del soggetto.
Le principali patologie coinvolte interessano l’apparato genitale maschile inferiore e comprendono sia quadri infiammatori che neoplastici o comunque cause di ostruzione dei dotti ematici e nervosi preposti al complesso meccanismo eiaculatorio. A queste possono associarsi anche infezioni trasmesse sessualmente, capaci di compromettere i tessuti della sfera riproduttiva maschile.
Oltre alle cause di origine nosologica, in alcuni soggetti può avere rilievo l’inesorabile processo di invecchiamento, con la conseguente riduzione della tonicità e dell’efficienza degli organi coinvolti nell’eiaculazione.
È quindi opportuno approfondire le principali casistiche eziopatogenetiche riscontrabili, al fine di comprendere appieno le basi fisiopatologiche all’origine di questa disfunzione.
Le cause dell’eiaculazione astenica possono essere suddivise in:
- Stenosi uretrale: il restringimento dell’uretra, causato più frequentemente da traumi o infezioni batteriche o in seguito a procedimenti endoscopici. Si tratta di un fenomeno molto comune negli uomini over 50, che causa difficoltà all’emissione dello sperma.
- Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB): l’aumento fisiologico di volume della ghiandola prostatica, accentuandosi con l’età, talvolta comporta una compressione dell’uretra che ostacola l'”eiaculazione astenica”.
- Prostatiti: le infiammazioni patologiche della prostata, sia di natura batterica che non, possono rallentare la normale emissione dello sperma.
- Uretriti: le infiammazioni acute o croniche dell’uretra, causando dolore durante la minzione, si associano spesso all'”eiaculazione astenica”.
- Malattie sessualmente trasmissibili: alcune infezioni da agenti quali Clamidia o micoplasmi determinano lesioni dei tessuti del basso tratto genitale maschile, condizionando l’eiaculazione.
In età avanzata, una causa di eiaculazione astenica risiede nella progressiva perdita di tono della muscolatura pelvica dovuta all’invecchiamento.
Eiaculazione astenica rimedi, diagnosi e trattamento
Per affrontare l’eiaculazione astenica è necessario rivolgersi a un urologo, il quale prende in carico il paziente effettuando una serie di valutazioni. In primo luogo è condotta un’attenta anamnesi volta ad indagare i sintomi presentati nonché eventuali fattori di rischio. Successivamente vengono eseguiti specifici esami di laboratorio quali l’analisi microscopica e batteriologica del liquido seminale, nota come spermiocoltura. Tale esame risulta fondamentale per escludere infezioni a carico dell’apparato genitale maschile.
Possono altresì essere effettuate ecografie dell’addome inferiore o transrettali, attraverso le quali ricercare la presenza di anomalie prostatiche o delle vie urinarie. Gli accertamenti diagnostici permettono di stabilire la causa scatenante e la severità della disfunzione.
I trattamenti sono definiti in funzione del quadro evidenziato. Nelle forme secondarie ad infezione urinaria o prostatite, sono prescritti farmaci antimicrobici per via orale. In presenza di ostruzione uretrale si ricorre invece a trattamenti chirurgici di tipo endoscopico volti a ripristinare il normale flusso delle vie urinarie. Il medico può infine suggerire l’adozione di misure comportamentali e lo svolgimento di esercizi riabilitativi del pavimento pelvico al fine di migliorare la funzionalità dei distretti interessati.